DUBBI SUL FOTOVOLTAICO: SENEC SFATA I 5 FALSI MITI PIÙ DIFFUSI
I dati risultanti dall’ultima analisi Gaudi, elaborata da Italia Solare, parlano chiaro: in Italia, il mercato del fotovoltaico è in costante crescita. Quest’anno, in un solo semestre, è stato aggiunto 1 GW di nuova potenza per complessivi 71.951 impianti. Si tratta di una capacità che supera quella raggiunta annualmente dal 2014 al 2021. E’ un avanzamento importante eppure esistono ancora dubbi sul Fotovoltaico.
Sono ancora numerosi gli scettici: c’è chi pensa che l’energia solare non sia la soluzione per ottenere l’autonomia energetica, chi ha dubbi sullo smaltimento dei pannelli, chi addirittura crede che i pannelli fotovoltaici costituiscano un rischio per l’ambiente o sottraggano i terreni all’agricoltura.
SENEC ha deciso di chiarire ogni dubbio con un recente comunicato.
DUBBI SUL FOTOVOLTAICO: LA RISPOSTA DI SENEC CHE ‘ASFALTA’ I 5 FALSI MITI PIÙ COMUNI
SENEC è intervenuta per sfatare i 5 falsi miti sul Fotovoltaico spiegando che, paradossalmente, i più comuni interrogativi siano veri e propri punti di forza di questa innovativa tecnologia al servizio della sostenibilità. Con le sue risposte pubblicate in un recente comunicato, ha dimostrato perché non dobbiamo farci spaventare dall’innovazione.
Ricordiamo che SENEC, con sede a Lipsia, è una delle aziende leader del settore Fotovoltaico con accumulo. Fornisce soluzioni a 360 gradi per ottenere la massima indipendenza e flessibilità nella gestione dell’energia. SENEC è il nostro principale fornitore.
Approfittiamo per annunciare che, da gennaio 2023, Più Sicurezza sarà riconosciuta partner Platinum+, il massimo riconoscimento conferito da SENEC ai suoi clienti.
Ecco, di seguito, le risposte con cui SENEC ha deciso di sfatare i 5 interrogativi più diffusi sul Fotovoltaico, che rappresentano altrettante convinzioni errate.
DIFFICOLTÀ DI SMALTIMENTO E PANNELLI FOTOVOLTAICI INQUINANTI: FALSO
Il primo mito da sfatare è la teoria secondo cui è difficile smaltire i pannelli fotovoltaici, il che li renderebbe altamente inquinanti.
SENEC chiarisce che, per realizzare i pannelli solari, viene utilizzato prevalentemente il silicio, un materiale che risulta essere a basso impatto ambientale e, in più, decisamente riciclabile.
Quando, per un motivo o per l’altro, un impianto deve essere dismesso, è possibile recuperare in vari modi i materiali dei moduli: possono essere reimpiegati per altre realizzazioni, quindi riciclati.
Di conseguenza, la realtà è molto diversa dal falso mito, anzi è l’esatto contrario rispetto a ciò che si pensa. L’impianto fotovoltaico rispetta l’ambiente: mediamente, ogni pannello viene riciclato per l’80-90%.
GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI NON RIDUCONO LE EMISSIONI DI CO2: FALSO
Passiamo al secondo interrogativo che corrisponde ad un altro falso mito: i pannelli fotovoltaici, di fatto, non riducono le emissioni di CO2.
Questa affermazione può sembrare vera se si limita alla fase di produzione del pannello visto che, nelle fabbriche dove vengono prodotti i pannelli, si utilizza ancora energia tradizionale (da carbone). C’è da sottolineare, però, che le fonti rinnovabili negli ultimi tempi occupano una percentuale via via sempre maggiore e importante nel mix energetico globale.
In più – dettaglio importante – l’energia utilizzata per realizzare un modulo fotovoltaico è ampiamente compensata dall’energia generata dal pannello in meno di un anno di attività. Una volta trascorso tale periodo, il modulo inizia ad essere rinnovabile e pulito al 100%.
IL FOTOVOLTAICO SOTTRAE TERRENI ALL’AGRICOLTURA: FALSO
Il terzo falso mito chiarito da SENEC parte dalla convinzione errata secondo cui gli impianti fotovoltaici sottraggono terreno utile all’utilizzo in agricoltura.
Per comprendere la scarsa corrispondenza di questa affermazione alla realtà, bisogna fare qualche calcolo partendo dai dati annuali riportati da Ispra. I dati più recenti rivelano che la parte effettivamente utilizzata di una superficie agricola complessiva di 16,6 milioni di ettari è di 12,4 circa. Di conseguenza, rimangono non utilizzati circa 4,2 ettari cui si aggiungono oltre 120mila ettari di superficie abbandonata ogni anno.
Entro il 2030, considerando gli obiettivi da raggiungere per ridurre le emissioni di gas serra, occorrono 43 GW di nuovi impianti fotovoltaici che equivalgono a 56mila ettari di superficie. Tenendo conto del fatto che si potrebbe ricavare il 30% dei GW da pannelli fotovoltaici installati sul tetto, la superficie da utilizzare per il fotovoltaico dovrebbe essere di 39mila ettari. Questi 39mila ettari equivalgono ad un terzo delle superficie agricola abbandonata annualmente e soltanto lo 0,24% di quella complessiva.
In più, SENEC sottolinea che installazioni adeguate possono permettere di sfruttare il terreno sottostante i pannelli per le coltivazioni agricole.
IL FOTOVOLTAICO È UN RISCHIO PER AMBIENTE, PAESAGGIO E BIODIVERSITÀ: FALSO
L’idea che il Fotovoltaico sia un pericolo per l’ambiente ed il paesaggio e che possa compromettere la biodiversità non solo è falsa ma assurda. Basti pensare che è vietato installare pannelli a terra su aree di pregio paesaggistico/naturalistico o protette in quanto salvaguardate da precisi vincoli che ne tutelano la sopravvivenza e la conformazione.
Pensiamo, piuttosto, ai tanti terreni agricoli italiani devastati dall’eccessivo utilizzo di pesticidi: questo sì che compromette e distrugge la biodiversità.
L’Agro-fotovoltaico è un’occasione unica per far convivere agricoltura sostenibile, rispetto della biodiversità e produzione di energia green.
Nelle aree in cui vengono installati pannelli fotovoltaici non è permesso usare sostanze chimiche e diserbanti: la loro presenza, quindi, è un vantaggio per la salute del terreno.
IL FOTOVOLTAICO È UNA FONTE DI ENERGIA INAFFIDABILE E IMPREVEDIBILE. FALSO
A conclusione del suo comunicato, SENEC affronta e sfata il quinto falso mito secondo cui il Fotovoltaico è una fonte di energia inaffidabile in quanto imprevedibile, non programmabile e nelle ore notturne non consente di sfruttare l’energia pulita del sole.
E’ vero che l’impianto fotovoltaico genera energia quando c’è sole. E’ anche vero, però, che in mancanza di sole, si può disporre di energia solare integrando l’impianto con un accumulatore in grado di immagazzinare l’energia prodotta di giorno per renderla disponibile di notte oppure nelle giornate con scarsa luminosità o piovose. In pratica, l’accumulatore rende l’energia solare fruibile h24.
ANCORA DUBBI SUL FOTOVOLTAICO?
Tanto per rendere l’idea, un sistema di accumulo SENEC, compatibile con qualunque impianto fotovoltaico, permette di ottenere fino al 90% di autosufficienza energetica con la garanzia di una riserva personale di energia da gestire in totale autonomia, lontano dai rincari delle bollette.
