Fotovoltaico In Italia: 300mila Posti Di Lavoro Nel 2030
Lavorare nel fotovoltaico in Italia: Il Piano 2030 del settore elettrico punta a 85 GW di rinnovabili installate, di cui 58 GW di Fotovoltaico in Italia.
Visto che oggi la potenza fotovoltaica effettivamente installata è di 26,1 gigawatt, l’obiettivo del 2030 è fattibile ma bisogna fare i conti con le figure professionali necessarie per sperare in una concreta transizione energetica ed ecologica.
Attualmente, sono circa 25.000 coloro che lavorano nel settore green. Ciò che frena la crescita del mercato delle rinnovabili è la carenza di personale e la burocrazia.
Potenzialmente, il mercato italiano delle rinnovabili offre 300mila posti di lavoro entro il 2030. Il traguardo europeo al 2030, a fronte di 750 gigawatt di rinnovabili, è di oltre un milione di posti di lavoro in base ai dati dell’associazione SolarPower Europe.
A distanza di un anno dalla sua nascita, il pacchetto della Commissione europea firmato il 18 maggio 2022 sulla nuova strategia per l’energia solare ha snellito un po’ la burocrazia. L’Europa ha promosso diverse iniziative, tra cui il sostegno per diffondere in modo capillare e rapido i tetti solari, la semplificazione delle procedure autorizzative (con il Regolamento UE 2022/2577). Altre iniziative sono legate allo sviluppo di un ecosistema industriale ed al potenziamento della forza lavoro. Quest’ultimo è uno degli obiettivi primari per sperare nella corsa al futuro green. A che punto siamo in Italia?
Lavorare nel Fotovoltaico in Italia: burocrazia e manodopera allo stato attuale
Lo scorso anno, la crescita dell’energia solare è stata vertiginosa (+174%, 2,5 GW circa) ma esistono due fattori che frenano la corsa alla transizione energetica: la burocrazia e la manodopera.
Il Regolamento 2022/2577 prevede l’accelerazione dei processi autorizzativi solo per i piccoli impianti. Facendo un altro esempio, l’articolo 6 stabilisce che gli Stati membri dell’UE possono esentare i progetti di energia pulita dalla valutazione dell’impatto ambientale se l’ubicazione è in un’area dedicata alle rinnovabili. Mancano, però, i decreti attuativi delle singole Nazioni e le zone dedicate non sono state individuate.
Nel nostro Paese, le procedure autorizzative sono lente sia per la carenza di personale sia per l’eccessiva burocrazia. I big player del settore devono importare manodopera qualificata dall’Albania o lavorare con aziende spagnole per le installazioni. Tutto questo rallenta il lavoro per grandi e piccoli impianti rendendo incerto il raggiungimento degli obiettivi. Per centrare il bersaglio, bisognerebbe installare almeno 4 GW all’anno.
Altri ostacoli significativi sono la lentezza della connessione degli impianti alla rete elettrica e la decisione del governo di bloccare la cessione del credito di filiera al 50% sul fotovoltaico e al 60% sulle pompe di calore. Con questa decisione la filiera del domestico è bloccata, dall’80% è scesa al 30%.
Lavorare nel Fotovoltaico in Italia: oltre 150mila posti di lavoro entro il 2026
Assosomm e Censis hanno condotto una ricerca sulle prospettive occupazionali nell’ambito del settore energetico. Da questo studio emerge che, entro il 2026, il mercato del fotovoltaico e dell’eolico potrebbe offrire oltre 150mila nuovi posti di lavoro.
Le esigenze energetiche ed ecologiche, purtroppo, non riescono ancora ad incontrare una forza lavoro adeguata.
Mancano soprattutto installatori qualificati di impianti fotovoltaici come pure progettisti, ingegneri, periti elettronici, project manager, consulenti di vendita.
Nonostante la crescita del mercato nel 2022 pari al +11% rispetto al 2021, la carenza di professionisti qualificati rischia di frenare la transizione green, di perdere una grande occasione sotto il profilo occupazionale e sostenibile. Lo rivela una recente analisi di S&P Global Market Intelligence.
Questo problema interessa soprattutto l’Italia, impegnata a raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici imposti dall’Unione Europea ma frenata da una forte carenza di manodopera qualificata.
Green jobs: il boom in Italia e in Europa
I green jobs (le attività lavorative nell’ambito delle fonti rinnovabili) spopolano. L’Italia e l’Europa stanno registrando un boom di offerte di lavoro, in particolare nell’ambito del fotovoltaico. Le possibilità di lavoro, in questo settore, sono parecchie seppure manchino figure specializzate.
Insieme alla crescita esponenziale delle rinnovabili aumentano le opportunità di lavoro considerando che, nel 2025, diventeranno la prima fonte di energia. Di conseguenza, la presenza di nuovi professionisti altamente qualificati sarà indispensabile.
Dai dati analizzati nel Report annuale 2022 “Renewable energy and jobs” di Irena-International Renewable Energy Agency emerge che l’occupazione mondiale nelle rinnovabili ha raggiunto 12,7 milioni di unità.
Per diventare professionisti del settore, serve una formazione specifica: corsi (anche di laurea), master post-laurea. Scuole ed università dovranno adeguare la loro offerta formativa con nuovi corsi professionalizzanti.
Lavorare nel Fotovoltaico: le 5 figure più richieste
Le 5 figure più richieste nel settore fotovoltaico:
- Progettista: configura la soluzione tecnica d’impianto ottimale a seconda della superficie disponibile (inclinazione, dimensione, ombreggiamenti), delle specifiche esigenze e dei consumi energetici del cliente;
- Installatore: è specializzato nell’installazione e avviamento degli impianti fotovoltaici, nel collegamento alla rete elettrica e nella manutenzione;
- Consulente di vendita: non si limita a vendere impianti ma svolge anche un’attività di consulente per guidare il cliente verso la migliore scelta d’acquisto, personalizzata secondo le sue esigenze;
- Energy Manager: gestisce tutto ciò che è legato all’energia all’interno di un’azienda, struttura, ente pubblico. Si occupa di verificare ed ottimizzare i consumi, di promuovere interventi mirati all’efficienza energetica ed al risparmio economico;
- Sustainability Manager: migliora comportamenti e processi aziendali per garantire una maggiore sostenibilità. Assicura che ogni progetto dell’azienda sia il più possibile sostenibile in termini ambientali e sociali, interviene su decisioni strategiche.
