Fotovoltaico e tetti biosolari: la produzione di energia elettrica raddoppia
Uno studio condotto dalla University of Technology Sidney, in Australia, ha dimostrato che, installando impianti solari sui tetti verdi, la produzione di energia elettrica può raddoppiare. Il connubio Fotovoltaico e Tetti Biosolari può incrementare la resa fino al 107% durante i periodi di picco.
I tetti biosolari includono prati, orti, spazi verdi di vario tipo. Secondo quanto emerge dalla ricerca, grazie a questi tetti i sistemi di accumulo non si surriscaldano. Di conseguenza, permettono ai pannelli solari di funzionare correttamente aumentando la produttività dell’impianto fotovoltaico.
Vale la pena scoprire i dettagli della ricerca australiana per conoscere i vantaggi di questa nuova tecnologia.
Un connubio vincente, ecco perché
E’ possibile comprendere perché Fotovoltaico e Tetti biosolari rappresentano un connubio vincente scoprendo cosa sono i tetti verdi, le loro caratteristiche.
Rispetto ai tetti ricoperti di pannelli, i tetti biosolari risultano più efficienti nei picchi di energia solare. I classici pannelli fotovoltaici tendono a surriscaldarsi oltre i 25°C e questo porta ad una notevole riduzione della loro efficienza. I tetti verdi, al contrario, sono in grado di mitigare il riscaldamento moderando le temperature.
In inverno, queste strutture possono assorbire fino al 50% di acqua piovana regolandone il deflusso nel sistema idrico urbano. In più, tendono a migliorare l’isolamento termico degli ultimi piani degli edifici ed aiutano a ridurre eventuali danni di eventi meteorologici estremi (piogge torrenziali, forti acquazzoni).
Il recente studio australiano aggiunge un vantaggio. Dai dati emersi, è stato dimostrato che i tetti verdi riducono di circa 8°C le temperature massime medie con un sostanziale risparmio energetico per il riscaldamento e il raffreddamento all’interno dell’edificio. Così facendo, aumentano la produzione solare dal 21 al 107% nei periodi di punta, a seconda del mese.
Sulla base della ricerca, i modelli di performance indicano che un ampio tetto verde nel centro di Sydney può produrre, mediamente, il 4,5% in più di energia elettrica a prescindere dal livello di luce.
Fotovoltaico e tetti verdi: metodologia del nuovo studio australiano
L’University of Technology di Sydney ha effettuato uno studio confrontando l’efficienza degli impianti fotovoltaici installati su due diversi edifici: Daramu House (con tetto biosolare) e International House (con tetto solare convenzionale).
I due edifici hanno la stessa dimensione, altezza e forma: si trovano nel quartiere centrale degli affari di Sydney, posti uno accanto all’altro. La superficie dei due edifici è di circa 1860 metri quadri, di cui un terzo coperto dai pannelli fotovoltaici.
I ricercatori hanno spiegato su The Conversation di aver selezionato un insieme di erbe autoctone e non, oltre a piante non legnose che fioriscono in tutte le stagioni attirando diverse specie animali nel tetto biosolare. La vegetazione copriva il 78% del tetto verde.
Sono state usate telecamere con rilevamento del movimento per individuare le specie presenti sui tetti. Sono state anche prelevate ed analizzate tracce di DNA ambientale. L’obiettivo era documentare i cambiamenti nella vegetazione del tetto biosolare per verificare in che modo l’ombra dei pannelli influenzasse le piante.
Biodiversità: risultati emersi dalla ricerca australiana
Durante il periodo di studio, sono stati osservati cambiamenti nella copertura vegetale. Le piante sono cresciute in modo più rapido e sano nelle aree circostanti i pannelli solari. Numerose specie hanno raddoppiato la copertura.
Ciò che ha particolarmente sorpreso i ricercatori è stato il fatto che le piante preferivano le zone d’ombra sotto i pannelli, piuttosto che le aree aperte. Questo fenomeno dimostra che l’ombra dei pannelli fotovoltaici non impedisce affatto la crescita di giardini pensili sani e pieni.
Le analisi di DNA hanno rilevato un’ampia gamma di specie, tra cui alghe e funghi, e la presenza di specie di uccelli non rilevabili dalle telecamere.
Il tetto biosolare, in sintesi, ha ospitato 4 volte di più le specie di uccelli, il doppio di specie di lumache, oltre 7 volte artropodi come insetti, millepiedi e ragni rispetto al tetto convenzionale. In particolare, il tetto verde ha attirato api e altri insetti importanti per l’impollinazione e la biodiversità. Senza le api, come sappiamo, non vi è impollinazione. Il ripopolamento delle api grazie ai tetti biosolari contribuisce a salvaguardare l’ecosistema.
Fotovoltaico e Tetti biosolari: progetti per il futuro
A conclusione del report, gli studiosi hanno spiegato che il prossimo passo sarà quello di progettare e sviluppare i tetti biosolari in modo tale da migliorare la biodiversità.
Potenzialmente, i tetti verdi ed altre infrastrutture verdi sono capaci di alterare le attività della fauna selvatica urbana attirando, oltretutto, specie non urbane.
Da questo studio è evidente che i tetti verdi hanno la potenzialità di offrire un importante contributo alle città a zero emissioni nette. Serve spazio disponibile che non abbia altro utilizzo, per progettare e perfezionare i tetti biosolari.
