Cybersicurezza degli impianti fotovoltaici

Cybersicurezza degli impianti fotovoltaici

CYBERSICUREZZA DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI: POTENZIALI RISCHI DA VALUTARE

Con la sempre maggiore diffusione in Italia e in Europa di impianti di energia rinnovabile (soprattutto fotovoltaici) aumentano le minacce alla sicurezza delle reti energetiche e dei relativi dati. In particolare, cresce l’attenzione per la Cybersicurezza degli impianti fotovoltaici tenendo conto dello sviluppo digitale e informatico e la graduale applicazione delle tecnologie IoT (Internet of Things).

L’allarme delle minacce per la Cyber Sicurezza degli impianti fotovoltaici parte dagli States ed è oggetto di studio del Centro Economia Digitale. Questo studio ha preso spunto da un dibattito al Congresso degli Stati Uniti. Un gruppo di senatori ha evidenziato il problema della posizione dominante dei dispositivi cinesi nel mercato degli inverter fotovoltaici. I senatori hanno esortato i Segretari all’Energia e del Dipartimento di Sicurezza Nazionale a vietare la vendita di pannelli solari cinesi negli USA. Li hanno definiti una minaccia alla sicurezza delle infrastrutture energetiche statunitensi in quanto queste aziende lavorano in stretto contatto con i servizi segreti cinesi.

I senatori americani hanno specificato che la minaccia di attacchi informatici interessa sia i sistemi fotovoltaici su larga scala sia quelli usati da proprietari di case, aziende, scuole. Sono tutti potenzialmente vulnerabili per cui il governo federale dovrebbe vietare l’utilizzo di inverter Huawei negli USA. Dovrebbe collaborare con le autorità di regolamentazione allo scopo di aumentare la consapevolezza mitigando potenziali minacce.

CYBERSICUREZZA DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI: RICHIESTA DI DIVIETO SUGLI INVERTER CINESI IN USA

Il gruppo di senatori ha inviato una seconda lettera alla FERC (Federal Energy Regulatory Commission) ed al suo presidente per richiedere il divieto sugli inverter made in China. Hanno fatto questa richiesta sostenendo che gli inverter cinesi connessi alla rete elettrica degli States potessero rendere la nazione vulnerabile alla sorveglianza cinese dando al Dragone la possibilità di intromettersi in parti dell’approvvigionamento elettrico statunitense.

Le pressioni dei senatori hanno spinto le aziende cinesi ad interrompere parte del loro business negli Stati Uniti nell’ambito dell’energia solare.

In Europa, nonostante si conosca e si tema il dominio cinese nel settore, si sta ancora ragionando su quali interventi ed azioni intraprendere.

Si parla di dominio cinese in quanto a dominare la scena globale per oltre il 40% sono due colossi cinesi: Huawei (23%) e Sungrow Power Supply (19%). Huawei è il primo produttore di inverter a livello globale. La leadership di mercato detenuta dai cinesi si deve in gran parte ai vantaggi economici, ai costi di produzione inferiori.

Ricordiamo che gli inverter rappresentano una componente fondamentale degli impianti fotovoltaici in quanto servono a convertire l’energia prodotta dai pannelli solari in corrente alternata. Essendo collegati alla rete elettrica nazionale, questi dispositivi possono essere soggetti ad attacchi informatici. Il rischio interessa l’intera infrastruttura di rete, non solo i singoli utenti.

ALTRI PROBLEMI CON LA CINA E POTENZIALI MINACCE DALLA RUSSIA

Un altro problema con la Cina riguarda i rischi associati alle infrastrutture di comunicazione 5G. L’amministrazione Trump ha vietato il 5G cinese e la CNN, in una recente inchiesta, ha confermato che queste reti avrebbero intercettato comunicazioni militari.

I sistemi di sicurezza statunitense tengono sott’occhio TikTok, il popolare social network cinese. Dal mese di febbraio si sono moltiplicati gli annunci di divieto di utilizzo dell’App per i dipendenti di istituzioni ed amministrazioni pubbliche che fanno parte del blocco occidentale, tra cui USA, UE, Canada, Danimarca.

Oltre alla Cina, bisogna considerare i problemi con la Russia. Come hanno sottolineato i senatori statunitensi, Mosca continuerà a interferire nelle dinamiche politiche all’interno dei Paesi Nato. Ricorrerà sempre più a metodi manipolativi e coercitivi, tra cui disinformazione, cyber attacchi, ricatti come quelli legati alle risorse energetiche che l’Occidente sta risolvendo rapidamente trovando alternative alla dipendenza energetica russa.

L’IMPATTO DI ATTACCHI INFORMATICI A RETI ELETTRICHE SEMPRE PIÙ SMART: RISCHIO DI ‘EFFETTO A CASCATA’

Una rete elettrica smart e interdipendente aumenta il possibile impatto informatico e la gravità dei suoi effetti. Gli esperti lo chiamano ‘effetto a cascata’ nel senso che l’attacco cyber di un anello debole e vulnerabile della catena può causare conseguenze notevoli su tutta la collettività con costi estremamente rilevanti. Tanto per fare un esempio, un attacco cyber alla rete elettrica smart degli USA può fare danni per un trilione di dollari. Che si tratti di danni diretti o di accesso non autorizzato a dati sensibili, le conseguenze di un attacco possono risultare enormi visto che la rete elettrica è alla base del funzionamento del sistema produttivo, industriale, idrico, della sicurezza, dei trasporti. Praticamente, serve quasi tutte le attività umane.

Un inverter preso di mira da un attacco informatico può fare da ponte per attacchi cyber alle reti intelligenti. Potrebbe provocare seri danni alle reti energetiche intelligenti (sbilanciamenti, blackout) cui sono connessi migliaia di dispositivi. Attualmente, è difficile assicurare la non violabilità di tutto il sistema cyber-fisico. Occorre valutare i livelli di cybersicurezza che gli inverter dovrebbero garantire.

CYBERSICUREZZA DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI: PRIORITÀ UE SULL’AFFIDABILITÀ DELLA CATENA DI APPROVVIGIONAMENTO

Come gli USA anche l’Europa deve porre attenzione al tema cybersicurezza degli impianti fotovoltaici e affidabilità della catena di approvvigionamento.

Occorre tenere sotto vigile sorveglianza anche le reti 5G: di recente, alcuni Paesi dell’UE hanno lanciato l’allarme sul ruolo cinese nell’ambito di settori chiave della sicurezza nazionale come energia, banche, infrastrutture.

Oggi più che mai è importante rafforzare la Cybersicurezza anche per il Fotovoltaico per evitare ostacoli e danni al programma di decarbonizzazione, pericoli alla sicurezza delle infrastrutture energetiche dell’Occidente. Il target europeo mira a triplicare la produzione di energia solare da 147 TWh nel 2019 a 447 TWh entro il 2030 e a decuplicare arrivando a 1286 TWh entro il 2050.

Nel settore del fotovoltaico orientarsi verso Paesi affidabili in termini di sicurezza è una priorità insieme all’obiettivo di evitare dipendenze unilaterali nei confronti di determinati partner internazionali. Ciò significherà investire: scegliere partner affidabili per garantire la sicurezza nazionale non avverrà a costo zero, ma eviterà di dover sostenere costi potenzialmente enormi legati ai danni di una sottostima dei rischi.

Fonte: agendadigitale.eu

Francesco CIANO

Francesco Ciano
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