fotovoltaico studio del ced

Fotovoltaico studio del Ced

Fotovoltaico, studio del CED: banco di prova USA / UE per competere con la Cina

Fotovoltaico, lo studio del Ced: in tema di trasformazione green, il primo vero banco di prova per USA e UE sarà il Fotovoltaico. Lo studio del Ced lo conferma analizzando la dinamica delle politiche e dei piani statunitensi ed europei alla rincorsa della Cina. Il settore del Fotovoltaico, nell’ambito delle fonti rinnovabili, è fondamentale per centrare gli obiettivi climatici.

Il report diffuso dal Centro Economia Digitale mostra come le politiche di Washington e Bruxelles vadano nella giusta direzione nei confronti di Pechino ma c’è un problema. La loro velocità è assolutamente inadeguata: la Cina procede a passo spedito, è più rapida e preparata nel settore della transizione verde.

Il predominio cinese nel settore dei pannelli solari, per certi componenti, raggiunge il 94%. L’Occidente deve concentrarsi sul settore del Fotovoltaico cambiando approccio.

Decisioni e politiche adottate da Washington e Bruxelles rappresentano una contro risposta o adeguamento alle mosse della Cina. Si pianificano obiettivi in funzione delle mosse e dei risultati raggiunti da Pechino.

Ad esempio, il riciclo dei pannelli solari su più fronti, industriali e civili. Un altro importante esempio è il traguardo fissato dall’Ue in merito al miglioramento della potenza. La Strategia per il Solare punta a raggiungere i 400 GW entro il 2025 fino ad arrivare a 750 GW entro il 2030. Ciò significa raddoppiare gli attuali livelli raggiunti. Tutta questa corsa, in realtà, è un modo per rincorrere la Cina, un’esigenza esterna. L’ascesa del Dragone è l’elemento chiave su cui si concentrano sia gli americani sia gli europei.

Scopriamo i dati e i numeri più significativi risultanti dal rapporto del Ced intitolato Tecnhological Sovereignty and Strategic Dependencies the Case of the Photovoltaic Supply Chain.

Fotovoltaico, studio del Ced: il dominio della Cina

Come detto, la Cina domina la scena del Fotovoltaico (per alcuni componenti) ad una percentuale (inaccettabile ma vera) del 94%.

Un paio di anni fa, la produzione cinese di moduli raggiungeva il 75%, quella di polisilicio il 79%. La produzione di celle solari pesava per l’81%, mentre quella dei wafer per il 97%.

Percentuali ‘pesanti’ che mostrano l’evidenza del dominio cinese nel Fotovoltaico, un settore chiave nelle politiche europee e statunitensi.

Il rapporto del Centro Economia Digitale è finalizzato a tracciare una linea temporale inserendo strategie tecnologiche e commerciali del settore con particolare attenzione sui temi più critici.

Rientrano nei piani dell’Occidente la Strategia Solare dell’Ue e l’IRA (Inflation Reduction Act) voluta da Joe Biden. Come suggerisce stranamente l’acronimo del termine inglese, l’IRA ha fatto arrabbiare non poco gli Stati europei. L’obiettivo di entrambi è quello di migliorare la produzione energetica interna allo scopo di sganciarsi dalla Cina e di ottenere maggiore autonomia. Riuscire ad essere indipendenti è fondamentale, considerando la lezione appresa con l’energia russa.

In realtà, mentre negli USA si è imposto il concetto di ‘derisking’ (riduzione del rischio), le importazioni europee dalla Cina non si fermano. Questa realtà è dimostrata nello studio del Ced. Negli Usa, dal 2011 al 2021, l’import cinese è calato del 27% nel segmento intermedio, mentre in quello a valle del 25%. Nell’Unione Europea, al contrario, le importazioni dalla Cina sono aumentate del 60% per il segmento intermedio. In quest’ultimo settore, il deficit commerciale europeo raggiunge livelli record con un picco di 30 miliardi all’anno.

Nell’ultimo decennio, l’Europa e gli Stati Uniti hanno registrato una graduale despecializzazione.

La specializzazione tecnologica di Pechino

Pechino recupera parecchio terreno nell’ambito della specializzazione tecnologica. Avanza, va molto più veloce rispetto alla concorrenza occidentale ed ha, perciò, consolidato la sua posizione.

Il punto di forza della Cina è l’aver concentrato la sua esperienza in settori strategici del Fotovoltaico. A differenza della Cina, l’Europa si trova, ad esempio, in una situazione critica riguardo ad alcuni componenti come moduli, celle, inverter e vetro. Per gli USA la situazione è simile a quella europea ma, perlomeno, ha dei vantaggi sui wafer e sui macchinari utili alla loro realizzazione.

L’Ue può ritenersi avvantaggiata su generatori e macchinari rispetto agli Stati Uniti e la prossima sfida con la Cina sarà incentrata anche su questo settore.

In sostanza, l’Unione Europea risulta più avanti rispetto agli USA mentre questi ultimi sono più avanzati in altre aree. L’Occidente, però, si rivela più lento rispetto alla Cina. E’ una corsa e diventa sempre più urgente puntare sull’autonomia produttiva e sfruttare le proprie risorse per non dipendere dalla volontà di altri Paesi.

Trasformare le politiche industriali e di sviluppo in legge è una priorità per l’Occidente se vuole ottenere una totale decarbonizzazione, ma deve dimostrarsi autonomo a livello produttivo soprattutto nel settore Fotovoltaico.

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Francesco CIANO

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